“L’ennesimo atto intimidatorio nei confronti di uomini dello Stato impegnati in prima linea contro le mafie non può che essere accolto con grande sdegno.
Oggi il bersaglio è il vertice della procura reggina, ma come ieri altri colleghi del dott. Pignatone sono stati “attenzionati”, con gesti più o meno eclatanti, da parte di chi vuol far credere di non temere lo Stato ostentando strafottenza.
La politica, l’associazionismo, i sindacati, la gente comune devono sostenere il dott. Pignatone, la magistratura, gli altri operatori della giustizia e delle forze dell’ordine che quotidianamente, mettendoci la faccia, combattono frontalmente questa piaga sociale che ipoteca seriamente il futuro di interi territori.
Comunque la strada intrapresa è sicuramente quella giusta. Questi vili gesti, verosimilmente, ci devono fare capire quanto le mafie temano di essere sconfitte da parte di uno Stato che “attaccando” i patrimoni e “scovando” i latitanti sta tagliando le arterie principali di un sistema che così facendo può entrare in cortocircuito.”