Dall’effetto Parma all’effetto boomerang: è presto per dire se per Beppe Grillo è iniziato un precoce declino, ma i segnali non sono certo incoraggianti, stando almeno agli ultimi sondaggi. Dopo un trend tutto in crescita, dall’exploit alle amministrative in poi, il Movimento 5 Stelle è infatti bruscamente arretrato scendendo sotto la soglia del 20% che lo aveva consacrato virtualmente come il secondo partito d’Italia.
Secondo il sondaggio settimanale del Tg di La7, i grillini sono calati al 17,3%, perdendo più di due punti percentuali rispetto a una settimana fa e venendo scavalcato dal prepotente ritorno del Pdl, che in sette giorni ha guadagnato l’1,4% passando da 18,7% al 20,1.
L’impressione è che la vittoria di Parma stia provocando un effetto-boomerang per il Movimento 5 stelle, a causa dell’insostenibile leggerezza di una squadra di governo che si sta dimostrando totalmente inadeguata ad amministrare una grande città. E questo avviene proprio nel momento in cui Grillo si prepara al grande salto verso il Parlamento, una sorta di salto nel buio: manca infatti la cultura della politica e delle istituzioni indispensabile per garantire un tasso affidabile di governabilità, a qualsiasi livello. La lite tra Grillo e il suo primo grande sindaco sulla scelta del direttore generale del Comune, poi, ha, di fatto, omologato il grillismo alle dinamiche di una qualsiasi forza politica, così come la improvvida scelta di un assessore all’urbanistica costretto a dimettersi nel giro di un giorno perché nei guai proprio per una vicenda urbanistica.
Il vuoto amministrativo di Parma, insomma, rischia di trascinare con sé il patrimonio di credibilità che il Movimento si era rapidamente guadagnato nell’opinione pubblica con la serrata campagna anti-partiti. È facile approfittare della crisi generale sparando contro tutto e tutti: il difficile però viene subito dopo, quando si viene chiamati alla prova dei fatti e l’idea di democrazia diretta si infrange nel velleitarismo e nella mancanza di una reale capacità di governo.
Intendiamoci: il consenso per Grillo resta sempre a livelli molto elevati, ma il fatto che la sua parabola abbia già conosciuto la prima fase discendente è un segnale che non può né deve essere ignorato.