Equo compenso, Calderone: servono norme di dettaglio

A oltre un anno dall’introduzione, con il D.l. n. 148/2017, delle regole sull’equo compenso per i professionisti, la piena affermazione di questo principio resta complicata. Se da una parte alcune regioni hanno già provveduto a riconoscere una giusta retribuzione ai professionisti (Puglia, Sicilia, Toscana e a breve anche Lazio e Molise), dall’altra parte ci sono ancora alcune Amministrazioni pubbliche che non attuano le norme. A fare il punto su Il Sole 24 Ore è la Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine e del CUP, Marina Calderone, alla luce dell’ultimo episodio che ha coinvolto il MEF, che ha pubblicato un bando per reclutare alte professionalità a titolo gratuito. “Occorrono norme di dettaglio – ha evidenziato la Presidente – perché la regola nazionale è una disposizione di principio molto ampia. Purtroppo il caso del Mef non è isolato”. Il CUP, immediatamente insieme alla Rete delle Professioni Tecniche, ha contestato quel bando di gara su cui il Ministero del Tesoro ha fatto in parte retromarcia. Ma è recente anche la decisione con cui il Consiglio di Stato ha dato ragione al comune di Catanzaro sull’affidamento a costo zero di un incarico di progettazione per il quale era previsto solo il rimborso spese. (fonte http://www.consulentidellavoro.it)

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