UNICO, IRAP E 730: informazioni su slittamento dei termini delle dichiarazioni 2015

agenzia entrateCon la pubblicazione in G.U. n.134 del 12 giugno 2015 del Dpcm del 9 giugno 2015 viene confermata la proroga al 6 luglio dei termini per i versamenti delle imposte derivanti da Unico e Irap 2015 per chi esercita attività economiche per le quali sono richiesti gli studi di settore. La proroga è prevista anche per i contribuenti minimi, i nuovi forfetari ed i soggetti per i quali operano cause di esclusione o di inapplicabilità degli studi.

Ancora non confermato lo slittamento  della scadenza del modello 730 per il prossimo 7 luglio.

730: Indicazioni Inps sulla dichiarazione sostitutiva di una dichiarazione

images (1)Il 10 giugno scorso, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, è stato pubblicato il provvedimento n.78849 (del 9 giugno 2015). L’Agenzia delle Entrate, con questo importante ed atteso atto, interviene rispetto alla  possibilità del contribuente che ha già inviato il 730 precompilato e si sia accorto di aver inserito dati errati o incompleti, di effettuare un nuovo invio entro il 29 giugno 2015 che annulla e sostituisce il precedente.

Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sul “ravvedimento operoso”

imagesLa legge di stabilità per il 2015 ha profondamente innovato la disciplina del ravvedimento operoso, contenuta nell’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, determinando un radicale cambiamento dell’assetto originario dell’istituto.

In particolare, ai fini di una maggiore semplificazione del rapporto tra Fisco e contribuenti, incentivando la “compliance fiscale” – volta a ridurre gli ambiti del contenzioso tributario, anche attraverso uno scambio sempre più agevole di informazioni – il ravvedimento operoso è stato rimodulato, attraverso un sostanziale ampliamento delle modalità e dei termini per la sua applicazione.

In primo luogo, sotto il profilo temporale, l’istituto – che prima delle modifiche era attivabile esclusivamente “entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione ovvero, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro un anno dall’omissione” – può, oggi, essere utilizzato dal contribuente, per regolarizzare le violazioni commesse in materia di tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, fino alla scadenza dei termini di accertamento. Ciò, a prescindere dalla circostanza che la violazione sia già stata constatata o che siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento, delle quali i soggetti interessati abbiano avuto formale conoscenza (comma 1-ter). A tale fine, si fa presente che, tra i tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, rientrano anche l’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) e le addizionali regionale e comunale all’IRPEF la cui disciplina segue quella del tributo erariale cui afferisce.

In ossequio alle finalità e ai presupposti fondanti dell’istituto, rimane altresì limite invalicabile alla possibilità di ravvedere la violazione la circostanza che al contribuente sia stato notificato formalmente, con riferimento a tale violazione, un atto di liquidazione o di accertamento ovvero che lo stesso abbia ricevuto una comunicazione di irregolarità recante le somme dovute ai sensi degli articoli 36-bis e 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni, e 54-bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni (comma 1-ter).

Inoltre, sono state introdotte diverse ed ulteriori misure di riduzione della sanzione, con l’obiettivo di garantire una maggiore premialità per il contribuente che si attivi tempestivamente rispetto al momento di commissione della violazione oggetto di regolarizzazione.